In Europa, grazie alla intensa attività della ricerca scientifica, si sta assistendo, nell’ultimo decennio, ad un progressivo calo di mortalità a causa delle malattie cardiovascolari. Malgrado ciò, nel 2020 sono oltre 4 milioni le persone che hanno perso la vita, delle quali circa 1 milione prematuramente, cioè prima dei 75 anni. Nell’enorme e vario scenario della lotta alle patologie cardiovascolari i progressi più significativi si sono evidenziati in ambito di diagnosi e cura della fibrillazione atriale e della ipercolesterolemia.

La recente disponibilità in terapia dei nuovi anticoagulanti orali diretti (DOAC) ha introdotto importanti

cambiamenti nella gestione dei pazienti con fibrillazione atriale.

Con il progressivo allargamento del loro impiego diventa impellente la necessità di stabilire nuovi modelli di

follow-up e ridefinire nuove regole tra i clinici ed i pazienti per un impiego corretto , appropriato e razionale di questi nuovi farmaci.

L ’ambito delle dislipidemie , invece,  si è arricchito, negli ultimi anni , di nuove alternative terapeutiche per il controllo dei livelli di LDL al punto che le Società Scientifiche hanno proposto nuovi, ambiziosissimi target per LDL. Ciò nonostante, nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare si riscontra ancora un elevato numero di decessi entro i dodici mesi dal primo evento. La ragione di ciò va ricercata principalmente nella difficoltà a mantenere i valori di LDL nei limiti prescritti, sia per la cronica mancanza di aderenza terapeutica che per un corretto follow-up da parte degli specialisti e dei Medici di medicina Generale